Trasmigrazioni

a cura di Lucilla Saccà
Corridoio Brunelleschi – Chiostro di Levante – Biblioteca Umanistica 9 ottobre – 13 novembre

inaugurazione 9 ottobre, ore 17:00

Gli spostamenti di massa delle popolazioni sono connaturati con la storia stessa dell’umanità e riguardano drammaticamente anche i nostri giorni, caratterizzati da migrazioni epocali, destinate a restare nella storia. Il fenomeno della migrazione provoca tragedie e sofferenze, ma anche, nel corso del tempo, rinnovamento e nascita di nuove e vitali energie. Il progetto tematico Trasmigrazioni, che riunisce differenti generazioni e nazionalità, propone molteplici analisi; gli artisti indagano sul dolore “dell’immediato” e riflettono sulle complesse dinamiche culturali originate da questi eventi.

Il giovane fotografo Francesco Niccolai con Khabat, reportage sintetico e lontano dal voler restituire un’immagine d’effetto, presenta la dignitosa quotidianità di due campi di rifugiati siriani nei pressi di Erbil, attuale capitale del Kurdistan iracheno: il suo lavoro rivela sradicamento e sofferenza, ma anche una grande dignità individuale e collettiva, desiderosa di futuro.

Le opere del venezuelano Mauricio Lupini e quelle dell’uruguayano Miguel Fabruccini scelgono il tema della cultura e della memoria: Diorama Penetrabile di Lupini, istallazione realizzata con i ritagli della rivista “Domus”, recupera uno spaccato degli anni sessanta: l’Italia è in piena espansione economica, i suoi architetti e designer sono famosi in tutto il mondo e il Venezuela, paese di forte immigrazione italiana, commissiona a Giò Ponti opere significative, testimoniate proprio dagli articoli su “Domus”. Fabruccini esula da un preciso riferimento e cerca un messaggio più ampio, collegato ai nostri giorni; l’Italia e l’Europa sono sovrappopolate e in recessione e i profughi, provenienti da paesi vicini sconvolti da guerre e tragedie, che cercano rifugio da noi, si scontrano con il diniego di una burocrazia arida e contraddittoria. Fabruccini con Papeles de Identidad, densi di scritture illeggibili nel divenire delle narrazioni, sposta la realtà burocratica nella dimensione del vissuto, in un’indagine di riflessione e inquietudine.
Nella sezione Spazi Aperti, curata da Spela Zidar e dedicata al dibattito e alla performance, Pietro Riparbelli, Florencia Martinez, Ciboideale, Martino Chiti e Andrea d’Amore e il collettivo Spazi Docili ripensano la nostra storia millenaria, ricca di vestigia e memorie e si interrogano sul valore di identità, sul significato di genere e sulle contraddizioni dei nostri giorni. Anche queste ricerche si articolano tra analisi delle attuali realtà e indagini storiche: da un lato la vivacità estemporanea della performance della Martinez, il lavoro di Arte Pubblica svolto a Firenze da Spazi Docili e la commovente testimonianza del video Hope, dall’altra il racconto sonoro di Riparbelli e la sua ricerca di radici lontane: alle registrazioni delle voci di oggi, si uniscono testimonianze di ambito medioevale, che riconducono all’eterna dicotomia tra mondo occidentale e orientale.

Inaugurazione – Corridoio Brunelleschi venerdì 9 ottobre, ore 17

Chiostro di Levante – Spazio Labirinto, istallazione di Mauricio Lupini. Le linee rosse inserite nello spazio rinascimentale riportano le proporzioni del complesso 23 Enero, progettato a Caracas da Carlos Raul Villanueva nei primi anni cinquanta. (9 – 26 ottobre) Saletta ex- Presidenza – proiezione del video Hope di Ciboideale e Martino Chiti che descrive la situazione dei migranti accampati, nel luglio di quest’anno, sugli scogli di Ventimiglia al confine tra Italia e Francia, dopo l’improvvisa chiusura della frontiera, e documenta l’installazione artistica di Andrea d’Amore creata sul Sentiero della speranza (9 ottobre).

Spazi Aperti

mercoledì 14 ottobre, ore 15

Chiostro di Levante – ID FOOD di Florencia Martinez, progetto performativo con la partecipazione degli spettatori, basato sull’identità personale in rapporto al cibo e alla propria infanzia. (14 – 30 ottobre)

martedì 27 ottobre, ore 17

Chiostro di Levante – Camera Aperta di Pietro Riparbelli, istallazione sonora con la collaborazione di Elena De Angeli. Voce narrante Daniele Vanni; selezione dei testi Elena Muzzolon; musiche Pietro Riparbelli e Coro Stella del Mare, diretto dal maestro Abdon Fabbri. Il lavoro, basato sull’indagine storico – acustica dello spazio rinascimentale, comprende attuali registrazioni in loco, letture di testi tratti dal repertorio medioevale e canti liturgici del Coro Stella del Mare. (27 ottobre – 13 novembre)

10 novembre, ore 17

Saletta ex Presidenza – Si può produrre identità? Incontro e dibattito con il collettivo artistico fiorentino Spazi Docili. (10 novembre)