a cura di start_art projects | press release |
In occasione della Notte Bianca 2015, stART_art projects presenta alla Sinagoga e Museo Ebraico di Firenze l’installazione ORIOR – Frammenti di spazio di Stefano Tondo, che dialogherà per una notte con lo spazio suggestivo del Tempio Israelitico inserendosi anche all’interno del progetto Firenze Capitale dell’Esotismo curato dalla Comunità Ebraica.
Orior è parola latina che significa nasco, sorgo – spuntare, cominciare, alzarsi, quasi a racchiudere in sé l’idea della radice delle cose. Da qui derivano parole come Oriente (il luogo dove sorge il sole) e, allo stesso tempo, orto (il luogo dove la terra dà i suoi frutti), e ancora origine. I lavori della serie Orior sono ottenuti sagomando sottili lastre di ottone, una materia che non ha spessore, una materia luminosa che non suggerisce una natura organica ma un’energia primordiale. Dietro ogni forma è posizionato un dispositivo, completamente nascosto alla vista, che emette un’onda sonora a bassa frequenza (non udibile ad orecchio umano). L’onda sonora fa entrare in vibrazione ciascuna delle lastre. L’effetto che si ottiene è un leggero tremito delle forme e il generarsi di un suono profondo e carico di suggestioni.
Nell’installazione realizzata appositamente per questa occasione, Orior – Frammenti di spazio, due lastre rettangolari sono collocate davanti alle porte del tempio. La loro superficie appare come una teoria di fosfeni, un frammento ritagliato da uno spazio infinito che, in quanto tale, non si può rappresentare per intero.